La donazione di sangue
Un medico, o un infermiere professionale sotto la responsabilità del medico, effettua il prelievo dal donatore che nel frattempo è stato fatto distendere su una apposita poltrona-lettino. Viene apposto un laccio emostatico su un braccio e viene inserito l’ago in una vena, dopo accurata disinfezione della pelle; il sangue defluisce spontaneamente sino a riempire una sacca di raccolta in cui sono già contenuti un liquido anticoagulante e altre sostanze utili alla conservazione ottimale del sangue. Vengono inoltre riempite alcune provette per l’esecuzione degli esami previsti dalla legge. Al termine della donazione il donatore viene invitato a rimanere disteso per qualche minuto, quindi può consumare una leggera colazione. Quantità di sangue prelevato
Il volume del prelievo di sangue intero, stabilito dall’attuale normativa, è uguale a 450 millilitri più o meno il 10%. Tale quantitativo è stato determinato in modo da garantire contemporaneamente sia una adeguata preparazione degli emocomponenti (concentrati di globuli rossi, piastrine, unità di plasma) sia l’assenza di complicanze per il donatore.
Quante volte è possibile donare il sangue
Il numero massimo di donazioni di sangue intero, previsto dalla legge, è di 4 all’anno per l’uomo e per la donna in età non più fertile e di 2 per la donna in età fertile, con intervallo minimo di novanta giorni fra una donazione e l’altra.
E’ prevista una periodicità diversa, regolamentata dalla vigente legge, per la donazione di emocomponenti (plasma, piastrine). Rischi per il donatore?
I possibili effetti non desiderati, e comunque infrequenti, conseguenti alle procedure di prelievo sono: dolore localizzato o formazione di ematoma nel punto di inserzione dell’ago, abbassamento della pressione, capogiro, sudorazione, talvolta svenimento, nausea e vomito.
Raramente si possono avere contrazioni muscolari involontarie o crisi convulsive (soprattutto in persone che avessero già sofferto in passato di analoghe crisi e non le avessero riferite al medico selezionatore). Il personale medico e infermieristico è sempre a disposizione per fronteggiare prontamente e porre rimedio a qualsiasi inconveniente.
Non esiste invece alcun rischio di contrarre infezioni con la donazione dal momento che il materiale impiegato è totalmente sterile e monouso, sia per il sangue intero che per tutte le procedure di aferesi. Analisi del sangue
Durante il prelievo, vengono raccolte alcune provette destinate alla'analisi del sangue donato.
Esse hanno il duplice scopo di poter convalidare la donazione, cioè di garantire che il sangue o emocomponente raccolto non costituisca pericolo per il ricevente, specie sul versante infettivo (con i limiti legati alla sensibilità dei test nelle fasi “finestra” immediatamente successive a un’infezione), e di poter controllare lo stato di salute del donatore. E’ per questo che diventare donatore significa anche compiere una buona azione verso se stessi: i controlli clinici ai quali i donatori vengono periodicamente sottoposti e le analisi effettuate in occasione di ciascuna donazione aumentano sensibilmente la probabilità di diagnosi precoce, in caso di malattia.
Qualora le analisi di laboratorio o gli altri test clinici ponessero in evidenza anomalie o eventuali patologie l’unità raccolta verrà eventualmente eliminata ed il donatore verrà informato, per posta o anche telefonicamente, a cura della struttura trasfusionale. Se necessario, il donatore sarà invitato ad effettuare ulteriori controlli o visite specialistiche e, in relazione al tipo di anomalia riscontrata, potrà essere sospeso temporaneamente o permanentemente dalle donazioni. |